TDCS

La stimolazione transcranica tDCS consiste nell'utilizzare una debole corrente elettrica continua dell’intensità costante di 1-2 mA, non percepibile dalla persona, che viene applicata allo scalpo tramite una coppia di elettrodi (uno eccitatorio, l’anodo, e uno inibitorio, il catodo). Dal punto di vista neurobiologico, questa tecnica agisce sul potenziale di membrana dei neuroni permettendo di modulare l’eccitabilità della corteccia cerebrale. Influenzare l’attività neuronale di una determinata parte del cervello significa modulare la funzionalità dell’area stimolata producendo effetti a livello cognitivo, comportamentale e motorio per un tempo che permane oltre la durata della stimolazione.

Oltre alla completa assenza di effetti collaterali significativi, ad oggi è stato evidenziato in letteratura un beneficio dal punto di vista clinico nel trattamento del dolore e della fibromialgia, del morbo di Parkinson con effetti sui sintomi motori e non motori, dello stroke, dell'afasia, della sclerosi multipla, dei disturbi neurocognitivi, della depressione e dell'abuso di sostanze e altri disordini psichiatrici.

In ambito ortopedico agisce sui tempi di recupero e sul dolore, oltre ad essere efficace sull’umore e su problematiche psicologiche legate all’attività sportiva.
In molti percorsi riabilitativi viene utilizzata con forte effetto antalgico per ottimizzare la tempistica del recupero completo.

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